Arte

Gli abiti di Eleonora Duse

Abito Elenora Duse

Il Centro Studi sul Teatro della Fondazione Giorgio Cini, nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comune di Venezia Do.Ve. Donne a Venezia 2013, presenta dal 7 al 10 marzo 2013, nella Sala Barbantini, a San Giorgio Maggiore, una selezione di abiti di Eleonora Duse, custoditi nell’Archivio del Centro Studi. In mostra ci saranno le creazioni firmante da Mariano Fortuny, Jean Philippe Worth, Paul Poiret e sarti italiani come Magugliani di Milano. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico gratuitamente venerdì 8 e sabato 9 marzo, dalle 10 alle 17, mentre domenica 10 marzo sarà inserita nel percorso delle visite guidate al complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini (dalle 10 alle 16, visite in partenza ogni ora. Domenica pomeriggio gratuito per i veneziani. Informazioni: segreteria@civitatrevenezie.it, 041.2201215, www.cini.it).

Il Carnevale 2013 apre con la Festa Veneziana sull’Acqua

Presentata la due giorni di eventi della “Festa Veneziana sull’Acqua”, un appuntamento nel segno della tradizione che apre ufficialmente questa edizione del Carnevale.

“Una Festa Veneziana che si fonda sull’essenziale contributo dell’AEPE, che realizza i gustosi percorsi gastronomici, e naturalmente sulla vivace partecipazione del popolo della voga alla veneta, autentico spaccato della venezianità più genuina, organizzato dal Coordinamento delle Associazione Remiere di Voga alla Veneta,” ha sottolineato il Presidente di Venezia Marketing Eventi Piero Rosa Salva ricordando la volontà della direzione artistica di dare evidenza all’evento ponendolo in apertura della kermesse carnascialesca.

Il programma della due giorni di eventi della Festa Veneziana si aprirà sabato pomeriggio, alle 17, con un corteo di artisti sui trampoli che si muoverà da Campo san Geremia fino al Canale di Cannaregio. Alle 18 inizierà l’atteso spettacolo della compagnia francese ilotopie che presenta “Metamorphosis Aquaticae”, una parata acquatica, onirica e fantastica concepita in e per Venezia. Tra due rive, tra due personaggi, tra l’acqua e la notte, la compagnia ilotopie sfilerà lungo il Canale di Cannaregio, tra il Ponte dei Tre Archi e il Ponte delle Guglie, proponendo affascinanti esibizioni su macchine sceniche galleggianti. Dopo aver girato il mondo, dall’Europa, all’Asia, fino all’America del Sud, ilotopie arriva quest’anno a Venezia, con una parata acquatica tra sogno e realtà, creata ad hoc per una città unica al mondo. A seguire ci sarà il travolgente concerto dixie jazz dei Dixie Funk Parade.

Domenica grande protagonista sarà il popolo della voga alla veneta con il tradizionale corteo acqueo delle società di voga caratterizzato dalle caorline mascherate che porteranno a bordo il “bestiario veneziano”. Il Corteo si riunirà alle 11 all’altezza del campo della Salute e arriverà in Canale di Cannaregio verso le 12. Una festa all’insegna della venezianità arricchita dall’offerta gastronomica dei piatti storici della cucina lagunare negli stand allestiti dall’AEPE. Giovanni Dell’Olivo e il Collettivo Lagunaria saranno la colonna sonora della manifestazione con un programma variegato di pezzi che ripropongono in chiave di contaminazione alcune canzoni popolari veneziane.

Programma della Festa Veneziana sull’Acqua
Sabato 26 gennaio:
– ore 18.00 show MetaMorPhosiS Acquaticae della compagnia Ilotopie
– ore 19.00 Concerto dei Dixie Funk Parade
Domenica 27 gennaio:
– ore 11.00 partenza del Corteo acqueo del Coordinamento Associazioni Remiere di Voga alla Veneta
– ore 12.00 Percorsi enogastronomici della tradizione veneziana offerti dall’AEPE
– ore 13.00 Concerto dei Lagunaria

www.carnevale.venezia.it

Francesco Guardi al Museo Correr

In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme – la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al secondo piano del Museo Correr dal 29 settembre 2012 al 6 gennaio 2013 e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato.

I “pareci” di Berico nella chiesa di San Salvador

Per tutta la durata delle celebrazioni per la festa di San Salvador, dodici opere in stoffa realizzate dal pittore Berico adornano la chiesa di San Salvador in una singolare mostra di drappi a soggetto sacro, creati unendo sapientemente tessuti popolari e tessuti preziosi (in questo caso i broccati e lampassi Rubelli).

Il titolo della mostra “Vexilla Regis” si richiama ad una celebre preghiera, le cui parole sono tratte da un poemetto composto da San Venanzio Fortunato (nativo dell’attuale Valdobbiadene e vescovo di Poitiers): un inno che ha sempre avuto una grande importanza nella storia della musica. Le opere sono visibili a San Salvador, in orario di apertura della chiesa, da giovedì 2 fino al 26 agosto 2012, periodo che accompagna i giorni della Festa del Santo prevista lunedì 6 agosto. I drappi formano una schiera di stendardi, come un tempo usavano fare le “Scuole” grandi e piccole a Venezia. Innalzate a mo’ di insegne, richiamano alla devozione e sono disposte in modo da innescare un dialogo visivo con i teleri che si trovano sugli altari laterali e la stessa pala d’argento dorato sull’altar maggiore che si potrà ammirare in tutto il suo splendore dal 6 al 13 agosto 2012.

“La chiesa di San Salvador – ricorda il Parroco, Don Natalino Bonazza – in passato, molto più di oggi, veniva vestita a festa in determinate ricorrenze solenni. Drappeggi, ornamenti dorati, ceri ed addobbi floreali venivano disposti lungo pilastri e absidi, conferendo una maestosità ancora più accentuata agli spazi interni. Era il cosiddetto “parecio” ovvero il complesso di materiali e oggetti con cui “apparare” la chiesa. Oggi non è più possibile riproporre tali e quali le usanze di un tempo sia per esigenze di convenienza liturgica, sia per motivi di conservazione”.

Quest’arte è stata riscoperta e riproposta da Berico, un pittore che alla spiritualità popolare si ispira da sempre. L’artista, figlio di pescatori, è giunto ai “pareci” sacri partendo da uno studio della tradizionale pittura sulle vele dell’Alto Adriatico che ha sviluppato tanto da essere considerato l’erede degli storici “pitor de Anzoi”, pittori di quegli angeli che spesso venivano raffigurati nella decorazione della barca o delle vele. Dalla riscoperta alla pittura su vela a quella dei “pareci”, giocati su più tessuti in modo originale, il passo è stato naturale. Anche per il singolare e continuo richiamo alla marineria che si può riscontrare nei dipinti di San Salvador; è il caso della simbologia del dipinto di Girolamo Brusaferro (accostata da un “parecio” di Berico per S.Maria Maddalena) in cui la stessa Maddalena è raffigurata mentre porta un timone ed una vela.

“Vexilla Regis – Cose del Nostro Mondo” è una mostra resa possibile grazie a Berico e, alla galleria Giudecca 795 per la disponibilità a porre questa serie di immagini come un originale “parecio” per la festa, accettando di metterle “alla prova” nella Chiesa di San Salvador.

“Vexilla Regis – Cose del Nostro Mondo”: opere di Berico
A cura di Giudecca 795 Art Gallery

Sede esposizione:
Chiesa di San Salvador
Sestiere San Marco, 4835
30124 Venezia

Per informazioni:
Tel. (+39) 041 236717
Cell. (+39) 3408798327
www.giudecca795.com

Works Master in Studio Art

WORKS, la mostra organizzata a conclusione del MASTER IN STUDIO ART 2011 di NEW YORK UNIVERSITY-STEINHARDT, apre giovedì 11 agosto, alle 18.30, nell’affascinante COEMETERIUM della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista (S.Polo 2457) e sarà aperta al pubblico anche venerdì 12 agosto, dalle 10 alle 17.

I dipinti, le installazioni, le fotografie e i video esposti mostrano un’ampia gamma di stili ed espressioni interpretata originalmente nelle opere realizzate a Venezia durante il Master diretto da Maurizio Pellegrin e coordinato da Elena Cimenti.

Il dialogo con gli artisti, i curatori, i critici o i rappresentanti delle istituzioni artistiche veneziane che gli studenti incontrano a Venezia offre numerosi spunti di riflessione che vengono integrati sia nei corsi di teoria e critica d’arte, tenuti da Gianni Sirch e David Darts, che nell’attività in studio, guidata da Maurizio Pellegrin con il contributo di Christiane Loehr, Andrea Contin, Angiola R. Churchill, Debra Werblud, Vincenzo Casali, Andrea Pagnes, Gerry Pryor, Dipti Desai, Shadi Harouni.
Grande entusiasmo hanno suscitato le conferenze di Roman Opalka, Philip Rylands, Lorenza Smith, Verena Stenke, Alice Weng, e l’incontro con curatori e artisti partecipanti alla 54^ Biennale di Venezia, da Dora Garcia a Tim Zulaf e Meret Hottinger, da Fiona Biggiero a Clifford Zulu.

WORKS – the final exhibition organized by the MASTER IN STUDIO ART 2011 of NEW YORK UNIVERSITY-STEINHARDT – opens on Thursday August 11th at 6:30 pm in the fascinating venue of the COEMETERIUM of the SCUOLA GRANDE di SAN GIOVANNI EVANGELISTA, in S.Polo 2457, Venice. The exhibition will be open on August 12 from 10:00 am to 5:00 pm.

Paintings, installations, videos and photography: a wide range of styles and expressions, from figuration to pure abstraction, to the use of non traditional materials, interpreted by individual talents in original artworks created in Venice during the Master directed by Maurizio Pellegrin and coordinated by Elena Cimenti.

The dialogue of the students with artists, curators, critics or representatives of Venetian institutions offers several inputs that are integrated both during the theoretical courses held by Gianni Sirch and David Darts, and in the didactic activity in the studio, lead by Maurizio Pellegrin with the contribution of Christiane Loehr, Andrea Contin, Angiola R. Churchill, Debra Werblud, Vincenzo Casali, Andrea Pagnes,Gerry Pryor, Dipti Desai, Shadi Harouni. Great enthusiasm has been created by the conferences of Roman Opalka, Philip Rylands, Lorenza Smith, Verena Stenke, Alice Weng, and the encounter with curators and artists participating in the 54^ Biennale di Venezia, like Dora Garcia, Tim Zulaf and Meret Hottinger, Fiona Biggiero and Clifford Zulu.

Franco Renzulli espone alla Galleria Venice Art Design

FRANCO RENZULLI
hortus conclusus

A cura di Daniella P.Bacigalupo
dal 15 al 30 luglio 2011, ore 16 – 19
Dorsoduro 57, Zattere – Venezia, Italia
Vernissage 14 luglio 2011, ore 18

presso la Galleria Venice Art Design
Dorsoduro 65/66, Zattere – Venezia, Italia
dove saranno esposte le opere grafiche dell’artista
dal 15 al 30 luglio 2011, ore 10 – 13 /16 – 19.

hortus conclusus si potrà visitare previa iscrizione in Galleria.

Studio e Galleria chiusi la domenica e il lunedì.
Per informazioni chiamare (0039) 3208288133 dopo le ore 16.

I volti di Francesca Leone alla Biennale di Venezia 2011

Dal 4 giugno l’artista romana selezionata da Ennio Morricone esporrà al Padiglione Italia un dittico della serie Flussi Immobili

L’artista sarà presente alla Conferenza Stampa di presentazione del Padiglione Italia venerdì 3 Giugno alle ore 11.30.
Disponibile ad interviste.

L’artista romana Francesca Leone sarà fra i 219 artisti presenti al Padiglione Italia della 54esima Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia 2011,che si aprirà il prossimo 4 giugno.
La grande interprete della rinata corrente figurativa esporrà un dittico monumentale ed inedito appartenente alla serie Flussi Immobili (Galleria Moncada, 2010) che, insieme all’opera Respiro/Breath (Palazzo Venezia, 2008), l’ha consacrata come una delle pittrici più interessanti del panorama contemporaneo.

L’evoluzione della sua ricerca artistica – che si distingue per l’innovativa sintesi tra occhio fotografico ed estro pittorico – muove da un momento di vita personale. Questa nuova fase di genesi creativa è contraddistinta dai volti solcati e quasi sciolti da una pioggia sottile, volti che sembrano sul punto di spirare eppure riemergono con un respiro liberatorio che si trasforma in una vero e proprio atto di sopravvivenza. Come l’artista trova nel suo sentirsi disorientata, annegata e alienata le basi per un nuovo linguaggio pittorico, così i suoi soggetti si muovono lungo la linea sottile tra vita e morte, essere e non essere. Lo scorrere dell’acqua quasi cancella i volti, purificandoli della loro apparenza, delle inibizioni e degli schemi sociali, per restituirli ad una solennità ancestrale ed eterna al tempo stesso.

L’espressività drammatica e quasi surreale dei volti di Francesca Leone trova la testimonianza felice e commossa nelle parole di Ennio Morricone che ha scelto Francesca per questa biennale, Premio Oscar alla carriera per le musiche della storia del grande cinema, membro della giuria di 150 intellettuali selezionati da Vittorio Sgarbi.

“La prima volta che ho visto i lavori di Francesca Leone ho provato una forte e straordinaria emozione. La sua arte non passa inosservata, i suoi “Volti” giganteschi che stentano a restare entro i confini della tela si impongono e catturano prepotentemente l’attenzione. I close-up così intensi mi ricordano fortemente quelli di suo padre Sergio, da cui ha ereditato la passione per l’immagine. La gestualità potente e la forza della sua pittura, non sembrano poter essere il frutto di quella esile bambina, di cui conservo la memoria. Che siano i ritratti di Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela o quei volti sconosciuti a parlare per lei, la sua voce colpisce con la forza straordinaria del talento e mi
arriva come una musica, che si impone. E ascolto. Mi ascolto”

Francesca Leone
Francesca Leone nasce a Roma in una famiglia di artisti, il padre Sergio è il celeberrimo regista, autore di alcuni capolavori della cinematografia mondiale, la madre è stata la prima ballerina al Teatro dell’Opera di Roma. Dopo aver seguito il corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, decide di dedicarsi interamente alla pittura. Frequenta una scuola di perfezionamento, laureandosi, sotto la guida del professore Lino Tardia alla Libera Accademia di Belle Arti della Rome University of Fine Arts. Inizia la sua attività espositiva nel 2007 partecipando alla mostra curata dal professore Claudio Strinati per l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite ai Musei Capitolini di Roma. Segue la sua prima personale al Loggiato di San Bartolomeo di Palermo nell’aprile
2008. E’ con Bonalumi, Gallo, Guccione e Mitoraj una degli artisti invitati a realizzare un’opera per la mostra “Galilei Divin Uomo” che si svolge nel dicembre 2008 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli di Roma su iniziativa della World Federation of Scientists. A fine 2008 Palazzo Venezia le dedica una mostra personale curata ancora una volta dal professore Claudio Strinati. Nel marzo del 2009 viene invitata dal comune di Napoli ad esporre le sue opere nel prestigioso Castel dell’Ovo.
A giugno espone il ritratto del maestro Ennio Morricone, al quale l’American Academy in Rome ha assegnato il prestigioso premio”Mc Kim 2009”. A fine giugno è invitata ad esporre una parte consistente della sua produzione pittorica nel più prestigioso Museod’arte moderna e contemporanea (MMOMA) della capitale russa, mostra, curata dal professore Maurizio Calvesi.
L’artista diventa Membro Onorario dell’Accademia Russa delle Arti la cui onorificenza le viene insignita dal Presidente dell’Accademia Zurab Tsereteli in un’apposita cerimonia nel Moscow Museum of Modern Art. Nel marzo del 2010 la galleria Valentina Moncada le dedica una personale a Roma dal titolo “Flussi Immobili.” Nello stesso mese viene invitata a partecipare alla mostra “Arte Contemporanea per il Tempio di Zeus” nella meravigliosa atmosfera della Valle dei Templi di Agrigento, insieme ad altri importanti artisti. Per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia le viene chiesto
di creare appositamente un’opera su Giuseppe Garibaldi. Il ritratto verrà poi esposto da settembre 2010 ad aprile 2011, nel Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma, per la mostra dal titolo “Giuseppe Garibaldi… tutt’altra Italia io sognavo.”

L’inedito ciclo di opere presentate da Francesca Leone, prende avvio dall’opera Respiro/Breath elaborata in occasione della mostra di Palazzo Venezia, che rappresenta da una parte un punto di chiusura con i ritratti precedentemente realizzati, e dall’altra denota una linea di svolta. Il soggetto, dal volto solcato da una sottile pioggia, riemerge da un profondo oscuro e il suo respiro liberatorio si trasforma in un vero e proprio atto di sopravvivenza. Quel sentirsi annegata, disorientata, alienata ha fatto si che la pittrice ponesse le basi per ricominciare con una nuova genesi artistica.
Da questo elemento biografico muove la ricerca di Flussi Immobili. Il titolo ha una doppia valenza: da una parte il flusso dell’acqua crea un passaggio, un movimento; dall’altra si assiste all’esplosione dell’io colta in un istante per essere resa eterna. Ancora una volta il linguaggio di Francesca Leone porta avanti la sua ricerca sul ritratto e si esprime in una sacralità che diventa universale e abbraccia l’uomo comune. Tutti questi volti, che affiorano dietro una pioggia di acqua e nello stesso tempo ne vengono soffocati, sono portati alla realizzazione di se stessi tramite una vera e propria purificazione che cancella l’apparenza e abilita ad un incontro con quel carattere più introspettivo e inconscio, spesso celato da inibizioni e schemi sociali. In questo modo, l’artista elimina il superfluo e coglie l’essenziale nell’anima di ogni espressione narrata, dotando questo ritratto sulla fragilità umana di una forte solennità e presenta una rassegna di inquadrature disposte nello spazio in un crescendo di emozioni. Un conflitto concettuale accentuato dalla linea che separa il confine tra l’essere e il non essere, tra l’inizio e la fine, queste immagini così intense, arginate in primissimi piani, riportano spontaneamente a un significato esistenziale antico ed eterno. Se l’acqua infatti, intesa junghianamente, è il simbolo del flusso dell’inconscio, questa rappresenta anche il risveglio in un processo che dalla morte torna alla vita.
Per Francesca Leone la fotografia è il principio per la realizzazione di un modello che rielabora e ricostruisce nel corso del procedimento pittorico. Rispetto alla produzione precedente infatti, l’artista non si serve più di immagini trovate, ma concepisce i suoi soggetti immortalandoli, assimilandoli per poi rielaborarli e renderli eterni.
L’espressività accesa solca i confini del surreale ed è sostenuta da una maturazione cromatica e un effetto plastico che rende i toni drammatici, incisi nel forte chiaroscuro che segna i volti. I colori sono fermi, vivi, luminosi e intensi. Ancora una volta l’occhio fotografico di Francesca Leone prevale e si sviluppa ulteriormente grazie al suo estro pittorico generando una sintesi acuta e profonda già nota ma altrettanto innovativa.

Come ha scritto il prof. C. Strinati “La pittrice è così radicata nel nostro tempo da restituire, nelle sue immagini, quelle tensioni, quelle ansie, e quelle speranze che ognuno di noi non può non provare nel concreto della propria esperienza. È un’arte, insomma, che parla a tutti ma nel contempo è il prodotto di una complessa elaborazione scaturita dalla onnipresente dialettica tra positivo e negativo, tra entusiasmo e frustrazione, tra conoscenza vera del mondo intorno a noi e dubbio sulle concrete possibilità di esprimerci”

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In auto sul ponte di Calatrava

VENEZIA – Con l’auto hanno superato il ponte della Costituzione, ideato da Santiago Calatrava, e poi hanno parcheggiato in campo San Geremia, davanti alla sede della Rai Veneto, e sono andati a fare un giro per Venezia. Quando i quattro giovani di Jesolo, due ragazzi e due ragazze, sono tornati hanno trovato ad attenderli gli agenti della polizia e ora sono in questura dove stanno cercando di spiegare le ragioni di un gesto così inusuale. Il tutto è accaduto poco prima delle cinque del mattino. Secondo una prima ricostruzione, i quattro, una volta giunti a piazzale Roma a bordo di una Polo grigia, di proprietà del padre di uno dei due ragazzi, forse un po’ brilli, hanno pensato bene di superare il ponte ideato da Calatrava e dopo essere passati davanti al piazzale della stazione ferroviaria si sono fermati nel primo grande campo veneziano che hanno trovato.

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-b713005b-afff-4c54-8691-305cf69b8a87.html

Artalk alla Collezione Peggy Guggenheim

Tutti i giovedì di ottobre, alle 17, la Collezione Peggy Guggenheim apre le porte al pubblico per approfondire alcuni degli aspetti più interessanti dell’arte di Adolph Gottlieb, artista statunitense al quale il museo veneziano dedica, fino al 9 gennaio 2011, la prima retrospettiva in Italia.

Attraverso l’analisi di un’opera in mostra, quattro studiosi si alternano in altrettanti approfondimenti, di circa 30 minuti, inerenti il lavoro del grande espressionista astratto. Giovedì 21 ottobre, in occasione del terzo Artalk alla Collezione Peggy Guggenheim, interverrà Giovanni Bove, docente di semiotica a “La Sapienza”, con Adolph Gottlieb. L’incontro si concentrerà sul complesso rapporto fra elementi figurativi ed elementi grafici che caratterizza il linguaggio visivo dell’artista americano. Tutti gli incontri sono visibili sul canale YouTube della Collezione Peggy Guggenheim ed Exibart.tv. Gli incontri sono gratuiti, con prenotazione obbligatoria al numero: 041.2405420 / info@guggenheim-venice.it.