Moda

Pitti Special Event

Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi dal 10 gennaio al 5 marzo 2017, Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti. Evento inaugurale lunedì 9 gennaio, in apertura della 91esima edizione di Pitti Immagine Uomo. Un bellissimo articolo è disponibile su http://www.firenzemadeintuscany.com/it/arts/articles/fashion-in-florence-through-the-lens-of-archivio-foto-locchi/

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Addio a Franca Sozzani, storico direttore di Vogue

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La giornalista e direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani: “donna di inesauribile energia, rimane un riferimento e un modello di creatività anche nell’impegno sociale”. Considerata una delle signore della moda era molto impegnata nel sociale. Vintage Project è un esempio della possibile alleanza fra gli universi della moda e della ricerca biomedica.

“Tributo all’eleganza”: una giornata indimenticabile a Palazzo Mocenigo

Con Ingrid tra colline in viola di Lucioana Boccardi (edizioni Supernova)
Archivio fotografico “Con Ingrid tra colline in viola” di Luciana Boccardi (edizioni Supernova)

Viviamo un tempo in cui il termine eleganza si impone contro la banalità, la volgarità, l’irriverenza , il brutto. Eleganza non solo come modo di vestire, di proporsi, di trattare il prossimo, di considerare i rapporti urbani ma voltairianamente come “politesse” ovvero modo di sentire, di pensare, di vivere. All’eleganza dunque gli onori di una giornata speciale che il Museo di Palazzo Mocenigo ha organizzato nella sua sede veneziana, a San Stae per dare rilievo alla consegna degli oggetti di alto artigianato dedicati alla Bergman : la borsa Ingrid V°73 realizzata da Elisabetta Armellin con il velluto “Vendramin” oggi riprodotto da Rubelli sugli originali d’archivio che lo raccontano come materiale impiegato a Venezia nel XV° secolo per le stole dei procuratori di S.Marco, massima carica del Governo . La stilista cresciuta lungo le rive del Sile, ma culturalmente veneziana, si è dichiarata ammiratrice di Ingrid a 360 gradi fin dagli anni della prima giovinezza.
E’ stata quindi la volta del “cappello di Ingrid”, il feltro color nocciola che ombreggia il viso di Ingrid nell’ultima scena del moovie “Casablanca”, riprodotto fedelmente da “Doria 1905” .
Con Ferdinando Sandi , il Museo ha acquisito come omaggio per Ingrid il bracciale in oro, acciaio, argento, ambra e ametiste che l’artista orafo padovano ha creato per raccontare “ il carattere dell’attrice che ha fatto innamorare il mondo. La sua dolcezza è nelle curve dell’argento che attenuano gli spigoli forti e duri dell’acciaio messaggeri della sua determinazione , del la sua forza interiore . Ingrid, quel sorriso che resta nel tempo – precisa Sandi – è raffigurata dal prezioso “sole” di ambra purissima su un letto di rete d’oro dal quale si alzano piccolissime ametiste : le colline viola del paesaggio asolano raccontate nel libro “CON INGRID TRA COLLINE VIOLA” della Boccardi”
Nella Sala Rossa di Palazzo Mocenigo, per l’Accademia Italiana della Cucina – presidente per Venezia Rosa Maria Lo Torto – Sandi ha presentato anche una capsule di “ gioielli gastronomici”: un “menu prezioso” composto da anelli che riproducono in oro argento e pietre preziose i piatti più famosi della nostra cucina mentre una spilla annuncia “il pranzo è servito”.
La giornata veneziana dell’eleganza ha ospitato l’incontro brillante con Stefano Dominella, manager culturale a 360 gradi, ma soprattutto testimone dei tempi in cui Fernanda Gattinoni, la sarta romana che fondò la famosa griffe , fu amica di Ingrid negli anni del suo soggiorno italiano. Nel quadro dell’evento veneziano è stato proiettato il video “L’eleganza del cibo” che Dominella fece girare in occasione della Mostra “Food and Fashion” per Expo 2015. A lui Chiara Squarcina ha strappato la promessa di un “ Gattinoni “ storico per il Museo .
L’applauso sentito di un pubblico che ha buona memoria ha accolto alla fine il frame del video fatto girare da Giulio Malgara nel 1983 a Venezia in occasione del “Tribute to Ingrid” per il primo anniversario della morte dell’attrice, al quale intervennero i più famosi attori della Hollywood di allora. Un avvenimento di portata indimenticabile al quale l’imprenditore contribuì con anema, core e … portafoglio sponsor generoso.
Chiusura in bellezza con il cocktail “ La Dogaressa catering” ispirato ai quattro elementi , terra, fuoco, acqua e aria, su suggerimento che Luigi Cassan ha colto in una battuta dello stilista Guillermo Mariotto. E su tutto , in omaggio a Ingrid , nelle sale del bellissimo Museo veneziano, profumo di viola, un viola-Ingrid evocato dal monothème MAVIVE.

fonte
Il Gazzettino
BLOG Modi e Moda di Luciana Boccardi

Tributo all’eleganza

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Un appuntamento da non perdere, un vero e proprio “tributo all’eleganza” rivolto a tutti gli appassionati di moda e costume, è in programma oggi, giovedì 21 aprile, alle ore 17, al Museo di Palazzo Mocenigo. L’occasione è data dalla donazione di opere di alto artigianato dedicate alla
memoria di Ingrid Bergman (1915-1982), così come era stato preannunciato lo scorso dicembre a Palazzo Ducale durante la presentazione del volume Con Ingrid tra le colline viola (Supernova Editore, Venezia, 2015), che racconta la straordinaria giornata trascorsa dalla giornalista e scrittrice veneziana Luciana Boccardi con la grande attrice nel 1977 ad Asolo.

Tre i preziosi “omaggi” dedicati alla grande attrice svedese che entreranno a far parte delle collezioni del museo: la borsa “Ingrid”, disegnata dalla stilista Elisabetta Armellin per V°73, con velluto Rubelli – Venezia, ispirata alla sua bellezza disarmante; il cappello “Ingrid”, che il celebre marchio di capi preziosi Doria 1905 ha ripreso da quello che portava la Bergman in “Casablanca”, la pellicola girata insieme ad Humphrey Bogart che l’avrebbe resa famosa in tutto il mondo e il bracciale in acciaio e oro, creato da uno dei più famosi interpreti dell’arte orafa italiana, l’artista padovano Ferdinando Sandi, in cui spicca un grande “sole” d’ambra circondato da un retinato in oro giallo (18 carati) e piccole
preziose ametiste, che “racconta” il temperamento fiero ma allo stesso tempo dolce di Ingrid Bergman. Il programma prevede poi un singolare tete à tete tra Luciana Boccardi e Stefano Dominella, manager culturale e presidente di “Gattinoni”, la celebre maison di moda fondata da Fernanda Gattinoni, grande stilista degli anni ‘50 che divenne sarta e amica della Bergman durante il suo soggiorno in Italia.

Seguiranno le proiezioni di due video: “L’eleganza del cibo” realizzato da “Food and fashion” e proposto per l’occasione a Palazzo Mocenigo dall’Accademia della Cucina Italiana – Delegazione di Venezia e un frammento di “Tribute to Ingrid”, girato nell’agosto del 1983 da Giulio Malgara, che ritrae una Venezia signorilmente in “alzaremi” per il saluto rispettoso e affettuoso alla grande attrice scomparsa un anno prima a Londra nel giorno del suo sessantasettesimo compleanno. Conclude l’iniziativa la presentazione dell’esposizione “Un menù prezioso”, attraverso la quale Ferdinando Sandi rivisita alcuni piatti regionali italiani famosi nel mondo come opere di alta gioielleria “gastronomica”. Una considerazione sulla natura che ci circonda, in modo specifico sui quattro elementi (terra, aria, acqua, fuoco), espressa da Guillermo Mariotto ne “L’eleganza del cibo” di Dominella, ha infine suggerito a Luigi Cassan de “La Dogaressa” il menù per un cocktail esclusivo che concluderà la serata dell’eleganza a Palazzo Mocenigo.

PROGRAMMA:
“Ingrid Bergman e Fernanda Gattinoni”
Luciana Boccardi intervista Stefano Dominella

“L’eleganza del cibo”
Proiezione del video realizzato da Stefano Dominella

“Tribute to Ingrid” (Venezia- 1983)
Frame del video di Giulio Malgara girato a Venezia
in occasione di “Tribute to Ingrid”
nel I° anniversario della morte di Ingrid Bergman

Presentazione dell’esposizione:
Un menu prezioso
capsule di gioielli gastronomici
di Ferdinando Sandi

Presenta:
Federica Repetto

Per informazioni
Fondazione Musei Civici di Venezia
Ufficio Stampa
Riccardo Bon
T +39 0412405225 – 32
M +39 346 0844843
press@fmcvenezia.it

Tributo all’eleganza

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MUSEO DI PALAZZO MOCENIGO e ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA
(Delegazione di Venezia)

Venezia – Palazzo Mocenigo – S. Stae
Giovedì 21 aprile 2016 – ore 17.00

TRIBUTO ALL’ELEGANZA
Consegna al Museo delle opere di artigianato artistico
“Omaggio per il Centenario della nascita di Ingrid Bergman”
Elisabetta Armellin V73 – Doria 1905 – Ferdinando Sandi

“Ingrid Bergman e Fernanda Gattinoni”
Luciana Boccardi intervista Stefano Dominella

“L’eleganza del cibo”
Video realizzato da Stefano Dominella in occasione della mostra
“Tales about Food & Fashion”

“Un menu prezioso”
Capsule di Ferdinando Sandi
Alta gioielleria “gastronomica”

“Tribute to Ingrid”
Frame del video realizzato nel 1983 da Giulio Malgara a Venezia
per il I° anniversario della morte di Ingrid Bergman

Presenta
Federica Repetto

Cocktail
“La Dogaressa Catering”
(per inviti)

Barbera: i Festival segnano il passo

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Sostengono alcuni che “la storia corre, il cinema cammina, i festival segnano il passo”. La sintesi, crudele, riassume una certa insofferenza diffusa nei confronti del cinema contemporaneo e di quelli che, fino a poco tempo, erano giudicati appuntamenti irrinunciabili per promuovere i nuovi film e fare la conoscenza dei nuovi autori. Ci sono sfumature maggiori nell’annotazione di Paul Schrader, secondo il quale “è un mondo che cambia. I festival sono nello stesso tempo più e meno potenti di un tempo. Lo sono di più, perché si presentano come i nuovi curatori di musei e gallerie. Di meno, perché i nuovi canali di distribuzione diretta indeboliscono l’esclusività della partecipazione festivaliera”. Chi non si fa troppi problemi è invece il pubblico, presenza fedele e costante in migliaia di festival grandi e piccoli che continuano a sbocciare qui e là, spesso rimpiazzando eventi giunti a conclusione del proprio ciclo vitale.
C’è una punta di orgoglio, invece, nel dire che questa edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica fornisce – se non delle risposte – almeno qualche indicazione sul perché i festival siano ancora necessari e di come possano adeguarsi alla mutata situazione in cui si trovano ad operare. Nel compilare la playlist dei titoli proposti quest’anno, si è cercato di tener conto della crescente frammentazione e schizofrenia che sembra caratterizzare l’universo delle immagini in movimento, sempre più contrapposte per modalità produttive, incoerenza dei modelli spettacolari di riferimento, esplorazioni delle nuove potenzialità offerte dalle tecnologie digitali, aperte alla sperimentazione delle inedite piattaforme distributive e promozionali. Ma anche segnate dalle complicazioni economiche, dalla riduzione di risorse finanziare che un tempo sembravano pressoché illimitate, dalle inedite strategie di promozione e dalle difficoltà di ‘bucare’ l’opaca resistenza del mondo della comunicazione.
Le quattro sezioni in cui si articola il festival – Concorso, Fuori Concorso, Orizzonti e Venezia Classici – propongono un’istantanea della situazione del cinema contemporaneo, volutamente stratificata e non omogenea.
Ci sono gli autori affermati dai quali non sarebbe né giusto né logico prescindere, in quanto rappresentano la ragione della nostra passione per il cinema e la certezza della sua continuità.
Ci sono gli esordienti e i registi in cerca di quella auspicata consacrazione, cui il festival può contribuire, in maniera talvolta decisiva, grazie al prestigio e all’autorevolezza della sua selezione.
Ci sono i cosiddetti film di genere, nei confronti dei quali non esiste alcuna forma di prevenzione, ma che non sempre è facile collocare all’interno del palinsesto di un grande festival.
Ci sono i documentari, che acquistano progressivamente maggior peso nella programmazione veneziana, al punto che ben due figurano nel Concorso di Venezia 70. Una “prima volta”, che prende atto non soltanto della qualità di queste opere ma del progressivo sconfinamento operato nel cinema moderno fra il cosiddetto cinema di finzione e quello di documentazione, nel segno di una riconosciuta identità facente capo a comuni processi di creazione. Segno, tra l’altro, di un arricchimento estetico e linguistico di cui tutti sembrano giovarsi.
Ci sono i film restaurati e i documentari sul cinema che segnalano il peso crescente dell’investimento (in tutti i sensi: culturale, estetico, emotivo, distributivo) sul patrimonio immenso rappresentato dal’eredità del cinema del passato, che torna in circolazione per alimentare la conoscenza dei giovani spettatori, favorire la vocazione di nuovi registi e accrescerne il bagaglio formativo con riferimenti culturali e linguistici dai quali sarebbe deleterio prescindere.
Ci sono i cortometraggi, palestra preziosa degli autori di domani, ai quali da sempre la Mostra conferisce medesima dignità artistica dei feature film, non confinandoli in una “riserva” ma inserendoli a pieno titoli nel programma della sezione Orizzonti.
C’è, ancora, il Mercato del Film, che si presenta rafforzato e accresciuto nei servizi e negli spazi messi a disposizione degli operatori commerciali, dopo la lusinghiera accoglienza riservata alla sua prima edizione lo scorso anno.
C’è, infine, la conferma della Sala Web, dopo la sperimentazione avviata lo scorso anno, che offre alla platea virtuale del web la possibilità di vedere in streaming i film della sezione Orizzonti in contemporanea con la presentazione ufficiale al Lido.
Non mancano tuttavia le novità. La prima è rappresentata dai tre lungometraggi realizzati nell’ambito di Biennale College Cinema, il progetto di sostegno, sviluppo e finanziamento di opere prime lanciato lo scorso anno, che vede concludersi in maniera concreta e positiva la sua edizione inaugurale, in attesa di conoscere i nomi dei dodici autori selezionati per la seconda edizione il cui annuncio verrà dato nel corso della Mostra stessa.
La seconda è il progetto speciale Final Cut in Venice, che si propone di sostenere economicamente la post-produzione di quattro film africani appositamente selezionati nel corso di un workshop che si terrà nell’ambito del Mercato del Film e destinato a un pubblico di produttori, buyers, distributori e programmatori di festival internazionali, per favorire possibili partnership di coproduzione e accesso al mercato distributivo.
La Mostra taglia, per la prima volta nella storia della Settima Arte, il traguardo della settantesima edizione. L’anniversario sarà celebrato in modo originale, grazie al contributo di settanta autori da tutto il mondo che hanno accolto il nostro invito a realizzare un micro-film di durata compresa fra i 60 e i 90 secondi. Oltre che liberamente consultabili in streaming sull’apposito sito realizzato dalla Biennale di Venezia, insieme con quaranta frammenti di cinegiornali storici selezionati e restaurati dall’Archivio Storico dell’Istituto Luce, saranno tutti proiettati al festival.
Il passato e il futuro del cinema si danno così idealmente la mano, in un’edizione della Mostra che guarda in avanti, con la certezza che la sua funzione è tutt’altro che esaurita.

Alberto Barbera
Direttore

Credits foto Asac

Aghata Ruiz de La Prada a Venezia

Agatha Ruiz de la Prada vestidor

La Fondazione Musei Civici di Venezia e l’Assessorato alla Cittadinanza delle donne e alle Attività Culturali del Comune di Venezia festeggiano l’8 marzo con un testimonial d’eccezione: la stilista Agatha Ruiz de la Prada. La mostra, a cura della stilista, si realizza nell’ambito della più ampia iniziativa DoVe – Donne a Venezia – Creatività, economia e felicità promossa dall’Assessorato alla Cittadinanza delle donne e alle Attività Culturali del Comune di Venezia. La manifestazione vede il coinvolgimento delle principali realtà culturali veneziane – tra cui anche la Fondazione Musei Civici di Venezia – impegnate in una riflessione collettiva sul ruolo femminile nella società e prevede, dal 7 al 10 marzo 2013, un denso programma di iniziative, tra convegni, spettacoli, rassegne cinematografiche, mostre, letture e recital. Nello straordinario scenario del Salone del Ballo del Museo Correr in Piazza San Marco, ambiente dal caratteristico e sontuoso “stile Impero”, progettato da Lorenzo Santi a partire dal 1822 e decorato da Giuseppe Borsato tra il 1837 e il 1838, Agatha Ruiz de la Prada propone i modelli della collezione “Primavera-Estate 2013” presentati durante la sfilata retrospettiva della scorsa edizione della Mercede Benz Fashion week di Madrid ed esposti su manichini dorati. Si tratta di trentuno abiti che reinterpretano le icone care ad Agatha – dalla creazione “gabbia” a quella “ombrello”, da “cuore” a “stella” – che l’hanno accompagnata durante 31 anni di carriera. Abiti che animano una fantasiosa e colorata “festa danzante”, in cui protagoniste sono le forme, le cromie e il genio di questa artista, che coniuga in modo del tutto originale glamour, fashion e design d’avanguardia.

Gli abiti di Eleonora Duse

Abito Elenora Duse

Il Centro Studi sul Teatro della Fondazione Giorgio Cini, nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comune di Venezia Do.Ve. Donne a Venezia 2013, presenta dal 7 al 10 marzo 2013, nella Sala Barbantini, a San Giorgio Maggiore, una selezione di abiti di Eleonora Duse, custoditi nell’Archivio del Centro Studi. In mostra ci saranno le creazioni firmante da Mariano Fortuny, Jean Philippe Worth, Paul Poiret e sarti italiani come Magugliani di Milano. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico gratuitamente venerdì 8 e sabato 9 marzo, dalle 10 alle 17, mentre domenica 10 marzo sarà inserita nel percorso delle visite guidate al complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini (dalle 10 alle 16, visite in partenza ogni ora. Domenica pomeriggio gratuito per i veneziani. Informazioni: segreteria@civitatrevenezie.it, 041.2201215, www.cini.it).

Kinski e Inaudi a Venezia per Borna&Fils

BORNA & FILS INAUGURAZIONE CON NASTASSJA KINSKI E FRANCESCA INAUDI
IN OCCASIONE DELL’OPENING DEL FLAGSHIP STORE
COCKTAIL PARTY & DJ SET
IN ONORE DELLA STILISTA BORNA RAJIC
SABATO 16 GIUGNO 2012, ORE 18.00
THE WESTIN EUROPA & REGINA – Venezia

Moda, glamour e mondanità a Venezia con Borna&Fils. Saranno le attrici Nastassja Kinski e Francesca Inaudi le Special Guests della celebre Maison francese fondata dalla stilista di origine croata Borna Rajic.

Sabato 16 giugno 2012 Borna&Fils apre il suo Flagship Store in Calle delle Ostreghe (San Marco, 2360) e festeggia l’evento con un cocktail party, organizzato dalla INEVENTS di Valeria Presotto, al The Westin Europa&Regina (San Marco 2159).

“Sono entusiasta – commenta la stilista Borna Rajic – di aprire il mio Flagship Store a Venezia città alla quale sono particolarmente affezionata e sono anche soddisfatta di come è stato pensato il negozio, siamo riusciti a trasmettere il nostro senso di filosofia del lusso e a garantire uno spazio in perfetta sintonia con la collezione che custodisce”.

Borna Rajic, che ricopre anche il ruolo di Ceo all’interno della Maison, ha fondato il prestigioso brand durante il Sarajevo Film Festival, nell’estate 2011, per rendere omaggio alla sua “Survival City”, città che ha subito un lunghissimo assedio. Ma è Parigi, capitale della moda, dove la stilista vive e crea, quella cornice perfetta che le consente di dare sfogo alle sue incredibili idee e dalla quale riesce a trarre ispirazione perché circondata da profumi e fragranze, colori e nuance, suoni e
timbri. La sua fantasia è stimolata anche dai lunghi viaggi che consentono a questa incomparabile “urban nomad” di dare vita a tessuti e stampe, tagli e stili fuori dall’ordinario, proponendo una collezione luminosa e bella, fresca e nuova, che fa eco a quella estetica un po’ “vieux siecle” e che difende anche un’eleganza senza tempo. Splendidi sono i disegni “flamboyant”, a volte eccentrici, talvolta pieni di energia ma così moderni e indefinitamente retrò che seguono un approccio fuori dalla realtà e abbracciano quell’aspetto etereo di esistenza quasi effimera. E’ una linea che affascina per la vivacità dei motivi e la moltitudine di colori realizzata dall’eccezionale creatività di Borna Rajic, madre di quattro figli, che magistralmente assicura
sensazionali suggestioni emozionali.

E’ però in questa incantevole Venezia che Borna Rajic ha voluto accanto a sé, per condividere questo importante traguardo, Nastassja Kinski, l’attrice e modella di origine tedesca definita dalla stampa internazionale “sex-symbol e a personaggio di culto negli anni Ottanta” che ha lavorato per i più importanti registi del mondo e che vive da alcuni anni a Los Angeles e, la
talentuosa Francesca Inaudi, giovane attrice del panorama italiano che nel 2011 ha ricevuto al Valdarno Cinema Fedic il Premio come miglior attrice protagonista per Insula. “Sono– anticipa la stilista parlando di Nastassja Kinski e Francesca Inaudi – due donne di un fascino inimitabile e di una straordinaria bellezza che sposano perfettamente la filosofia della nostra Maison”.
Borna Rajic, con la sua collezione, è determinata ad andare oltre i confini perché la donna Borna&Fils è: forte e bella, fragile e contemporaneamente potente, favolosa e stupenda, sicura di sé perché è in grado di dimostrare nel modo di indossare e nel modo di essere ciò di cui è capace.

Al The Westin Europa & Regina sinuose modelle sfileranno tra gli Ospiti e indosseranno le novità della collezione Autunno/Inverno 2013 che durante il giorno si potrà vedere al nuovo Flagship Store veneziano.

La stilista sarà felice di incontrare la Stampa nella giornata di sabato 16 giugno, orario da concordare, come anche nel corso dell’evento. E’ possibile organizzare, tra l’altro, un press trip al nuovo Flagship Store Borna&Fils di Venezia. Immagini e informazioni sono disponibili anche on line www.bornaetfils.com

Sotto troverete i nostri recapiti
Tomislav Brcic
PR Director Borna&Fils
+ 385 91 250 7738
tomislavbrcic@excellentia.hr

Valeria Presotto
Manager Inevents
+ 39 340 3934841
valeria@inevents.it

Federica Repetto
Press Office Borna&Fils

BORNA & FILS FLAGSHIP STORE
Calle delle Ostreghe, San Marco 2360
30124 Venezia

BORNA & FILS COCKTAIL & DJ SET
THE WESTIN EUROPA & REGINA
San Marco 2159, 30124 Venezia