Venice News, breaking stories

Biennale Arte 53. Esposizione Internazionale d’Arte Yoko Ono e John Baldessari Leoni d’oro alla carriera

John Baldessar e Yoko OnoGli artisti Yoko Ono e John Baldessari – fra le più importanti personalità nell’arte del nostro tempo – sono i due Leoni d’oro alla carriera della 53. Esposizione Internazionale d’Arte (Venezia, 7 giugno > 22 novembre 2009). Il riconoscimento – attribuito dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore Daniel Birnbaum – sarà consegnato ai due artisti a Venezia il 6 giugno 2009, nel corso dell’inaugurazione della 53. Esposizione, Fare Mondi.
“I Leoni d’oro alla carriera celebrano due artisti il cui lavoro all’avanguardia ha aperto nuove possibilità di espressione poetica, concettuale e sociale per gli artisti di tutto il mondo, che si esprimono attraverso ogni linguaggio”, ha dichiarato il Direttore Daniel Birnbaum. “Yoko Ono e John Baldessari hanno dato forma alla nostra comprensione dell’arte e al suo rapporto con il mondo nel quale viviamo. Il loro lavoro ha rivoluzionato il linguaggio dell’arte e rimarrà fonte di ispirazione per le generazioni a venire.”

Yoko Ono (Tokio, 1933) è una figura chiave nell’arte del dopoguerra. Pioniera della performance art e dell’arte concettuale, è oggi una delle artiste più influenti. Molto prima di diventare un’icona nella cultura popolare, ha sviluppato strategie artistiche che hanno lasciato una traccia duratura sia nel suo nativo Giappone, sia in Occidente.

John Baldessari (California, 1931) è uno dei più importanti artisti visivi di oggi. Spesso ritenuto il più autorevole docente d’arte dei nostri tempi, ha innanzitutto sviluppato un proprio specifico linguaggio visivo. Dagli anni ’60 ha lavorato in molte discipline e ha realizzato un eccezionale corpus d’opere che ha ispirato diverse generazioni di artisti.

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Eugenio Scalfari: L’uomo che non credeva in Dio. Un grande giornalista si racconta tra religione, laicità morale e politica

Eugenio Scafari: L'uomo che non credeva in DioVenerdì 12 giugno, alle 20.45, il fondatore di La Repubblica, Eugenio Scalfari, sarà ospite dell’Ordine dei giornalisti del Veneto nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto, a Venezia, nell’ambito del ciclo di incontri “In Punta di penna”, dedicato ai protagonisti dell’informazione.

La presentazione del suo ultimo libro, “L’uomo che non credeva in Dio”, sarà l’occasione per un dibattito su temi di grande attualità e interesse: religione, laicità, morale e politica. A confrontarsi con Scalfari saranno l’avvocato Alfredo Bianchini e Luigi Zanda, coordinati dal presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori.

“L’uomo che non credeva in Dio” (Einaudi, 2008) è un’autobiagrafia nella quale Scalfari ripercorre l’avventura della sua vita: a partire dall’infanzia, passando per gli anni di formazione (la scoperta della filosofia al liceo di Sanremo, compagno di banco di Italo Calvino) dal periodo dell’educazione fascista alla la scoperta della politica, alle grandi scelte esistenziali. Fino ad arrivare all’impegno giornalistico, che dura da oltre sessantacinque anni, e alla fase della vecchiaia. Il tutto in un percorso di continua tensione intellettuale: nel libro i ricordi, i dati personali, diventano occasione di riflessione sulla vita, sui valori. Lo sforzo di Scalfari di riordinare la propria esistenza – con razionalità venata di scetticismo – costituisce un tentativo di comprendere e raccontare gli altri; di mostrare e, se possibile, i meccanismi che regolano il vivere sociale.

“In Punta di Penna” è un ciclo organizzato dall’Ordine dei giornalisti del Veneto in collaborazione con Ferpi, Enel e con lo Studio Systema di Venezia, finalizzato a stimolare un dibattito attorno alle problematiche dell’informazione e sui temi di maggiore attualità, dalla guerra ai diritti negati; dal velo islamico imposto alle donna, ai minori, dai diritti contesi alla scrittura. Dal 2008 hanno partecipato lo scrittore francese Daniel Pennac, i giornalisti Riccardo Iacona e Daniela Sgrena, l’avvocato Cesare Rimini, il giudice Antonella Magaraggia, la professoressa Marilisa D’Amico e l’ex procuratore di Venezia, Ennio Fortuna.

Dopo l’appuntamento con Eugenio Scalfari, il ciclo riprenderà a settembre con un ricco calendario di incontri ai quali hanno già dato l’adesione l’ex direttore de La Stampa e attuale presidente dell’agenzia Ansa, Giulio Anselmi, e l’inviato del Corriere, Gianantonio Stella.

Biennale Arte all’insegna dell’accessibilità

Tra le tante novità della 53. Esposizione Internazionale d’Arte, che aprirà al pubblico il prossimo 7 giugno, il Servizio Informahandicap del Comune di Venezia, segnala in particolare l’accessibilità del percorso espositivo per le persone disabili. E’ stato infatti predisposto un nuovo ingresso, grazie alla realizzazione di un ponte che collegherà il Giardino delle Vergini nell’Arsenale e l’area di Campo Ruga a Castello, con accesso in Salizada Streta.

Il ponte, lungo 13 metri e largo 1,50, con gradini agevolati e una pendenza del 14%, sarà costruito nella stessa posizione di un antico ponte, demolito nell’Ottocento. Per l’entrata all’Arsenale sarà aperto un varco nelle mura. Le due sedi espositive saranno quindi collegate da un percorso accessibile. Le persone con disabilità potranno scendere alla fermata Actv di San Pietro o a quella dei Giardini e passare da una sede all’altra senza incontrare ostacoli.

Il traguardo è stato raggiunto anche grazie e a due interventi di eliminazione delle barriere architettoniche avviati dal Comune di Venezia e da Insula Spa. Il primo sul Ponte di San Pietro, dove sono state predisposte delle rampe amovibili, il secondo su quello di Quintavalle lungo il quale, in attesa della passerella definitiva, ne è stata allestita una provvisoria.

Anche quest’anno il Servizio Informahandicap ha predisposto un pieghevole informativo con la pianta del percorso accessibile e le indicazioni sulla fruibilità dei singoli padiglioni. Il materiale sarà scaricabile online e in distribuzione alle biglietterie della Biennale. www.comunicare.venezia.it

ARRIVING AT THE PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION A GOTHIC TOWER BY WIM DELVOYE

 

From June 3 to November 22 the Peggy Guggenheim Collection presents Belgian artist Wim Delvoye latest creation Torre: a corten steel Gothic tower constructed, with its ogival windows and its turretts, to rise over the terrace of the Palazzo Venier dei Leoni, overlooking the Grand Canal

Considerazioni su Rauschenberg di Susan Davidson e David White

Giovedì 28 maggio, alle ore 19, all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, il quarto e ultimo appuntamento con il ciclo di quattro conferenze introduttive alla mostra Robert Rauschenberg: Gluts, che aprirà il 30 maggio alla Collezione Peggy Guggenheim, è con  i curatori della mostra, Susan Davidson, Senior Curator, Collections & Exhibitions, Museo Solomon R. Guggenheim, New York, e David White, Curator, Robert Rauschenberg Estate.  Attraverso un vero e proprio dialogo, i due relatori affronteranno la nascita dei Gluts, approfondiranno il rapporto che ha unito Robert Rauschenberg alla città di Venezia, e racconteranno aneddoti della vita del grande artista americano, scomparso un anno fa. La conferenza si svolgerà in inglese con traduzione consecutiva in italiano. I quattro incontri propongono di raccontare il complesso percorso artistico di Rauschenberg, analizzando non solo la poetica della sua arte ma anche il fitto tessuto delle relazioni con artisti suoi contemporanei, che tanta influenza esercitarono sull’evoluzione dell’arte americana ed europea dal secondo dopoguerra. 

Biennale d’Arte: Anton’s Memory di Yoko Ono

La Fondazione Bevilacqua la Masa ospiterà lesposizione personale Antons Memory di Yoko Ono, che il 6 giugno riceverà il Leone dOro alla Carriera dalla Biennale di Venezia. Lartista, nota dalla prima metà degli anni sessanta come performer davanguardia e una delle fondatrici di Fluxus, ha costruito una esposizione che vuole essere un vasto affresco della sua pratica artistica. Il titolo della mostra, ANTONS MEMORY, rimanda alla vita di una donna vista attraverso gli occhi del figlio, e della sua debole memoria, come dice Yoko Ono stessa. La mostra è pensata appositamente per gli ambienti di Palazzetto Tito e
comprende un continuo bilanciamento tra lavori vecchi e nuove opere: film,
composizioni sonore, sculture, disegni e dipinti, oltre ad alcune installazioni interattive che coinvolgeranno il pubblico stesso. Saranno presenti, tra laltro, molti accenni alla materia del corpo e al senso del tatto: per esempio la scultura Touch me III a conterrà, come stipati in cassetti preziosi, dei frammenti di corpo femminile.
Al centro dellallestimento compariranno due versioni, una recente e quella originale, della performance Cut Piece, del 1965 e del 2003. In questa performance, lartista concede al pubblico di tagliare progressivamente parti del suo abito. Nella prima versione Yoko Ono ha 32 anni, nella seconda ne ha 70 questa differenza da cosi modo di vedere la consistenza delle tracce lasciate su di noi dal passare del tempo. Elmetti militari della seconda guerra mondiale contenenti pezzi di cielo; il video di un tentativo inutile di strapparsi il reggiseno e respirare liberamente (una metafora questa di liberazione femminile); un suono insistente di tosse; tavoli, carte e penne perché chiunque possa scrivere il proprio pensiero e lasciarne una traccia; il libro di ricette per azioni artisticheGrapefruit (1964) lasciato in giro come un elemento generativo per tutto il resto; nella sala maggiore del palazzetto veneziano tra finestre ogivali aperte sulla natura o chiuse da vetri colorati tavoli per giocare a scacchi in tutta calma,… tutto cio ed altro ancora, accanto ad una colonna sonora commovente, completeranno il percorso della mostra punteggiato anche dalla mano dellartista che scriverà sui muri, di suo pugno, parole e poesie. Lintero allestimento negli ambienti di Palazzetto Tito formerà un insieme unitario che evoca la memoria di Anton. Qualcosa che possiamo vedere come una storia codificata, cioè la vicenda di un figlio adulto che ripensa, attraverso segni e reperti, alla vicenda esistenziale di sua madre.

Nelle parole della curatrice del progetto, Nora Halpern: Anton’s Memory rimanda al pensiero di Yoko Ono sulluniverso, un luogo in cui ogni cosa èconnessa al resto, e il regno del tempo in cui tutti viviamo. Attraverso la sua installazione alla Bevilacqua La Masa,come negli altri lavori pensati per Venezia e per la performance che prenderà forma al Teatro La Fenice in programma per il giorno 11 Settembre, lartista evoca memorie che appartengono al vissuto personale, così come ai desideri e alle relazioni collettive.

In occasione della mostra sarà pubblicato un libro dartista come estensione durevole infinita della mostra. Oltre a questo, una brochure con i testi della curatrice Nora Halpern e di Angela Vettese, Presidente della Fondazione.

Yoko Ono

Nata nel 1933 a Tokyo, Yoko Ono è una delle pioniere dellArte concettuale, e una delle artiste più influenti del Ventesimo secolo. Nel 1952 è fra le prime donne in Giappone a studiare filosofia. Dalla metàdegli anni Cinquanta si trasferisce a New York, dove prende parte alla vibrante scena artistica che include, fra gli altri, il compositore John Cage e artisti del calibro di La Monte Young. È proprio con Young che nel 1960 Yoko Ono dà vita a una serie di incontri nel suo loft vicino Canal Street, a cui partecipano non solo giovani artisti e musicisti come Jasper Johns, Gorge Maciunas – poi fondatori del movimento Fluxus  e Robert Rauschenberg, ma anche icone del mondo artistico come Marcel Duchamp, Max Ernst, Peggy Guggenheim e Isamu Noguchi. Dallinizio della sua carriera ad oggi, lopera di Yoko Ono non ha mai smesso di influire sulle generazioni degli artisti che le sono seguiti. Il suo impegno per la pace, iniziato col marito John Lennon, non si è mai interrotto, neanche dopo la sua morte.

 

Sede
Palazzetto Tito
Apertura
29 maggio 2009 – 20 settembre 2009
Orario
10:30 – 17:30
Chiusura
lunedì e martedì
Inaugurazione
28 maggio ore 16.00
Prezzo biglietto
intero 3 euro euro; ridotto 2 euro euro

Curatore
Nora Halpern
 

Informazioni
Fondazione Bevilacqua La Masa
tel. 041/5207797, tel. 041/5208879
fax 041/5208955

Visita ufficiale in laguna. Carlo e Camilla: coppia reale a Venezia

La coppia reale d’Inghilterra ha visitato Venezia fra l’attentissimo servizio di vigilanza e i molti curiosi.

PASSAGGIO SOTTO IL PONTE DELLA COSTITUZIONE DI CALATRAVA

Carlo d’Inghilterra, nel corso della sua visita a Venezia, ha visto il Ponte della Costituzione, il quarto che attraversa il Canal Grande, ideato dall’architetto Santiago Calatrava. Non si è trattato di una visita ma di un rapido 
passaggio. E’ arrivato via acqua dall’aeroporto Marco Polo di Tessera al Venezia Terminal Passeggeri per partecipare al convegno “Città sostenibili per una vita migliore”. Gli otto motoscafi del corteo, attraversato un tratto della laguna sono entrati in Canal Grande e percorrendolo sono passati sotto il Ponte della Costituzione. Il Principe di Galles, abito grigio e cravatta con una sobria fantasia nerazzurra, ha fatto ingresso al Venice Terminal Passeggeri sottoponendosi ai flash di decine di fotografi che lo attendevano con trepidazione.

 

L’APPELLO DI CARLO DI INGHILTERRA 

Per il principe Carlo d’Inghilterra, Venezia non deve diventare un “parco a tema storico”. Ne ha parlato al convegno “Città sostenibili per una vita migliore”, al Venezia Terminal Passeggeri. Secondo il principe, si può pensare di sviluppare “le zone post industriali, come la laguna di Venezia, in modo da rispettare la fama della città quale apogeo di architettura ed edilizia”. Il tutto “dimostrando la ricca varietà di espressione negli edifici che deriva da una città sviluppatasi nel tempo e che è, allo stesso tempo, una tradizione vivente ed una città aperta alle diverse influenze culturali e naturali”. “Credo che sia necessario identificare – ha proseguito il
principe – i principi fondamentali che stanno alla base della gloria di Venezia, portandola nell’era moderna ed unendo il meglio del vecchio e del nuovo”. Tutto questo, secondo Carlo d’Inghilterra, alla luce del fatto che “le fondamenta industriali alla base del successo del Ventesimo secolo non possono essere trasferite senza alcun tipo di adattamento al Ventunesimo secolo”. A conclusione dell’evento il presidente del Terminal, Alessandro Trevisanato, ha donato a Carlo d’Inghilterra una statua in vetro di Murano di Archimede Seguso raffigurante un’ancora mentre il presidente del Porto di Venezia, Paolo Costa, ha donato una targa.

 

VISITA DI UN APPARTAMENTO A SAN GIOBBE

Intermezzo molto veneziano per il principe Carlo d’Inghilterra che ha visitato l’appartamento al piano terreno della casa di San Giobbe in Calle delle Beccarie 792. Un’abitazione di impianto seicentesco restaurata dall’amministrazione comunale su progetto di Unesco e The Venice in Peril Fund, presieduto da Lady Francis Clarke, che lo ha guidato nella visita assieme all’assessore comunale ai lavori pubblici. Il principe Carlo, assieme all’ambasciatore britannico in Italia Edward Chaplin, ha conversato con gli inquilini Giorgio Giupponi e Uberta Maso, non prima di aver ascoltato con estremo interesse, per oltre 15 minuti, le spiegazioni sul restauro da parte dei vari tecnici e progettisti che hanno seguito il recupero dell’abitazione. 
“E’ stato un restauro dovuto, dopo l’alluvione del novembre 1966 – ha commentato l’assessore Mara Rumiz  durante il piccolo rinfresco nel giardino sul retro dell’abitazione – ma che anche grazie all’importantissimo contributo di Unesco e The Venice in Peril Fund, ha voluto riportare a Venezia i veneziani che, senza casa, avrebbero dovuto allontanarsi dalla propria città”.
L’assessore ha ricordato che lo stabile, di proprietà del Comune, è stato assegnato a quattro famiglie che avevano già il provvedimento di sfratto esecutivo. ‘Un restauro dunque emblematico – ha concluso l’assessore – in ragione di queste finalità”.

 

LA CURIOSITA’ NELL’APPARTAMENTO DI SAN GIOBBE

Il principe di Galles Carlo Windsor ha ricambiato con gentilezza squisitamente reale l’ospitalità della famiglia veneziana che lo ha accolto nella loro abitazione. A sorpresa, il principe, ha preso in mano il vassoio ed ha offerto i dolciumi agli ospiti veneziani, ringraziandoli per l’accoglienza riservata. Carlo d’Inghilterra, uscito dall’abitazione, è stato accolto dagli studenti della Facoltà di Economia dell’Università di Ca’ Foscari di Venezia. Il principe ha chiesto agli studenti come vadano gli studi e gli esami e ha loro augurato “good luck”.

 

“MARIA STUARDA” AL GRAN TEATRO LA FENICE

Il principe di Galles è ripartito in motoscafo per la visita al Teatro La Fenice dove si è ritrovato con la moglie, la duchessa di Cornovaglia, Camilla, che nel pomeriggio ha visitato la Collezione Peggy Guggenheim. La coppia 
ha assistito alla “Maria Stuarda” di Gaetano Donizetti. L’interpretazione del regista Denis Krief è di un’opera che mancava dalla Fenice da 169 anni., Maria Stuarda è di fatto lo scontro tra due Donne e Regine — Elisabetta d’Inghilterra e Maria Stuarda di Scozia — in balìa dei due poli: l’amore e il potere, che più condizionano l’essere umano

 

di Federica Repetto

Veneto Globale

mensile di attualità, cultura e informazione della Giunta Regionale del Veneto

 

http://www.regione.veneto.it/VenetoGlobale/NewsView.aspx?idNews=479

BIENNALE ARTE: GLI ARTISTI DI ‘FARE MONDI’ E GLI EVENTI

Roberto Cuoghi, Sunil Gawde, Gilbert & George, Sherrie Levine sono i nomi che completano la selezione degli oltre 90 artisti – inclusi i collettivi – della 53. Esposizione Internazionale d’Arte, intitolata “Fare Mondi//Making Worlds//Bantin Duniyan//Weltenmachen//Construire des Monde //Fazer Mundos…”, diretta da Daniel Birnbaum. La 53. Esposizione è organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta e sarà aperta al pubblico a Venezia (Giardini e Arsenale) dal 7 giugno al 22 novembre 2009.

Roberto Cuoghi, nato a Modena nel 1973, vive e lavora a Milano. Sunil Gawde, nato a Mumbai (India) nel 1960, vive e lavora a Mumbai. Gilbert & George, nati rispettivamente a San Martino in Badia (Italia) nel 1943, e a Plymouth (Gran Bretagna) nel 1942, vivono e lavorano a Londra. Sherrie Levine, nata a Hazletown (USA) nel 1947, vive e lavora a New York. E’ stata definita con 6 nuove mostre la lista degli Eventi collaterali della 53. Esposizione, raggiungendo un totale di 44 Eventi allestiti in tutta la città di Venezia e anche in terraferma. Questi i nuovi Eventi ora inclusi: “Omaggio a Pietro Cascella” organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – PARC Direzione Generale per la qualita’ e la tutela del paesaggio l’architettura e l’arte contemporanee: l’evento è a cura di Enrico Crispolti, Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli – Arsenale, dal 7 giugno al 22 novembre 2009. “La Città Ideale” organizzata da AIAP – Associazione Internazionale Arti Plastiche – UNESCO – isola della Certosa, dal 6 giugno al 22 novembre 2009. “La DANZA delle API” organizzata da Fondazione FABBRICAEUROPA per le Arti Contemporanee campo Santa Margherita, Dorsoduro, dal 4 giugno al 25 luglio 2009. “Liu Zhong Elogio della Natura” organizzata dal Centro Italiano per le Arti e la Cultura – palazzo Querini, Dorsoduro 2691 (Calle Lunga San Barnaba) e Giudecca 795 Art Gallery, Fondamenta San Biagio, 795, dal 3 giugno al 15 settembre 2009. “Making (Perfect) World: Harbour, Hong Kong, Alienated Cities, Dreams” organizzata dal Hong Kong Arts Development Council – Arsenale, Castello 2126 (Campo della Tana), dal 7 giugno al 22 novembre 2009. “Sub Tiziano” organizzata da Stella Art Foundation e RNA Foundation -Universita’ Ca’ Foscari, dipartimento di Americanistica, Ibericanistica e Slavistica, Ca’ Bernardo, Dorsoduro 3199, dal 4 giugno al 22 ottobre 2009. Sara’ inoltre dedicata al vetro artistico veneziano la mostra che avra’ luogo al Padiglione Venezia, organizzata dalla Regione del Veneto, in concomitanza con la 53. Esposizione, intitolata “… fa come natura face in foco” e curata da Ferruccio Franzoia. www.labiennale.org

Ucsi Provincia di Venezia all’Auditorium dello Studium Generale Marcianum

L’incontro, voluto dalla Delegazione Ucsi Provincia di Venezia, ha visto la partecipazione di S.E. Monsignor Silvano Tomasi, Osservatore della Santa Sede presso Le Nazioni Unite a Ginevra. Tra i presenti anche Gianluca Amadori, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto e Maurizio Paglialunga Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. La tavola rotonda è stata ospitata presso l’Auditorium dello Studium Generale Marcianum alla Salute (Venezia).