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“Schegge di R”: Giuliana, mia madre

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«L’unica figlia che ha dato il nome alla mamma», la definì con acutezza un amico di famiglia. Si presta a più letture “Schegge di R”, volume che Roberta Camerino dedica da un lato alla madre da poco scomparsa, la famosa stilista Roberta di Camerino al secolo Giuliana Coen Camerino, dall’altro – dichiaratamente – a sé stessa e al loro rapporto.

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In “Schegge di R”, edito da Marcianum Press e scritto assieme alla giornalista Federica Repetto, la vera Roberta ripercorre una vita dominata dalla forte presenza femminile e imprenditoriale che affiancò per 4 decenni nella gestione e nell’indirizzo dell’azienda veneziana.

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L’intimismo del libro contagia insospettabilmente il prefatore, Vittorio Sgarbi, che ricorda come il marchio fosse il preferito dalla madre e accenna alle persecuzioni che Giuliana Camerino subì con l’emanazione delle famigerate leggi razziali, a seguito delle quali fu costretta a rifugiarsi in Svizzera. Preziose sulla genesi del volume le considerazioni della critica di moda Luciana Boccardi che è intervenuta l’altro giorno all’Ateneo Veneto alla presentazione moderata da Don Roberto Donadoni di Marcianum Press e Agnese Lunardelli, Vice Presidente di Confidustria Venezia.

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Courtesy photo durante la presentazione del libro “Schegge di R” by Matteo Bertolin