#VENEZIA

Il marchese Sigfrido di Canossa «Così ho portato a Venezia le nove colonne d’oro di Mack»

I filantropi esistono ancora. Ne è convinto il marchese Sigifrido di Canossa, appassionato di arte e di Venezia, che ha creduto fortemente nell’esposizione “The Sky Over Nine Columns”, dell’artista tedesco Heinz Mack, che ha portato a San Giorgio nove colonne d’oro che si affacciano in Bacino di San Marco, scatenando commenti e curiosità. L’esposizione si è aperta ieri, con una verbice ufficiale e una festa ai Granai delle Zitelle.

«Sono un collezionista di arte moderna e contemporanea – spiega Sigifrido di Canossa – e ho acquistato, tre anni fa, una opera di Mack anche se è solo nel corso di una conversazione avuta con questo grande artista che ho appreso che avrebbe avuto piacere di esporre una delle sue opere a Venezia. Ed è così che è iniziato tutto: ho creduto e mi sono appassionato sempre più nel suo sogno». L’installazione è davvero monumentale in quanto composta da colonne simmetriche alte più di sette metri, a sostegno ideale del cielo sovrastante, che trova la sua perfetta collocazione sul piazzale dell’isola di San Giorgio Maggiore. È un ambizioso progetto quello di Sigifrido di Canossa che rappresenta il proseguimento di quel percorso di valorizzazione dell’Isola di San Giorgio Maggiore che diventa parte integrante di grandi opere realizzate da artisti di fama mondiale. L’opera – da considerarsi un tributo a Venezia, composta da 850mila tessere di mosaico realizza una vera e propria performance di rifrazioni – è realizzata da Beck & Eggeling International Fine Art (Düsseldorf), Sigifredo di Canossa, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini e con il sostegno dell’azienda vicentina Trend e Premier Composite Technologies di Dubai. Alla inaugurazione, che ha visto i discorsi di Pasquale Gagliardi (segretario generale Fondazione Giorgio Cini), Luca Massimo Barbero (sirettore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Cini) e Robert Fleck (curatore dell’installazione), erano presenti molti ospiti tra cui 200 amanti dell’arte e collezionisti, sia tedeschi che italiani, che hanno proseguito la serata ai Granai della Repubblica. L’opera resterà visibile al pubblico fino al 23 novembre, in concomitanza con la Biennale di Architettura. (f.r.)


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Mercoledì 4 Giugno 2014

Il Gazzettino

Federica Repetto

Sigifrido di Canossa & The Sky Over Nine Column

Domenica 23 novembre 2014 è calato il sipario su The Sky Over Nine Columns, imponente installazione di Heinz Mack, che ha offerto a Venezia una nuova prospettiva di luce e di bellezza che ha riscosso un incredibile successo di critica e di pubblico in tutto il mondo. Il marchese Sigifredo di Canossa, filantropo ed appassionato di arte moderna e contemporanea, è riuscito a realizzare il sogno di Heinz Mack portando a Venezia la più ingegnosa delle opere dell’artista tedesco.

The Sky Over Nine Columns opera curata dallo storico dell’arte Robert Fleck, e realizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, è una riflessione sui concetti di chiarezza, potere e magnificenza. In concomitanza con la Biennale di Architettura, nove colonne simmetriche – alte più di sette metri e ornate da mosaici dorati – sono state erette dal 3 giugno sino al 23 novembre sul piazzale dell’Isola di San Giorgio Maggiore a sostegno ideale del cielo sovrastante. Una sensazionale scultura di luce, che con le sue 850.000 tessere crea una performance di rifrazioni, regalando una fonte di meraviglia ampiamente visibile, al già ricco paesaggio veneziano.

Heinz Mack ha lavorato per sessant’anni come pittore e scultore. Nel 1958, ha co-fondato il gruppo ZERO, poi evolutosi nel movimento internazionale ZERO cui parteciparono anche Yves Klein, Lucio Fontana e Piero Manzoni. Nel 1970 Mack ha rappresentato la Germania alla 35ª Biennale dell’Arte di Venezia. Fin dai primi anni cinquanta ha sviluppato per la sua arte di luce e di colore un linguaggio genuino ed è un esponente di spicco dell’arte cinetica. Per affascinare ancor più gli spettatori, le sue opere preferiscono il sole e uno spazio pubblico.

La installazione The Sky Over Nine Columns è prodotta da Heinz Mack, dalla Galleria Beck & Eggeling International Fine Art (Düsseldorf) e  da Sigifredo di Canossa, in proficua collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini e con il sostegno di Trend (Vicenza) e Premier Composite Technologies (Dubai).

 

Il cinema francese al St. Regis

Invito

In occasione della Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, giunta alla sua 71^ edizione, The St. Regis Venice San Clemente Palace, new entry del Gruppo Starwood a Venezia, in collaborazione con la prestigiosa rivista americana Variety, ha celebrato il cinema francese e i suoi protagonisti con un party privato, organizzato in collaborazione con uniFrance films.

Mostra del Cinema: Leone d’Oro alla Carriera

Leone

Sono stati attribuiti a due cineasti statunitensi, la montatrice Thelma Schoonmaker ed il regista e documentarista Frederick Wiseman, i Leoni d’oro alla carriera della 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.

Al Pacino l’erede di Marlon Brando

15138-Red_Carpet_-_Manglehorn_-_C._Morrone__A._Pacino__L._Sola_-____la_Biennale_di_Venezia_-_Foto_ASAC__3_   Chris Messina, che ha lavorato accanto ad Al Pacino, in Manglehorn, lo dice senza mezzi termini: “Al Pacino è un mito”. L’indimenticabile interprete de ‘Il padrino’  è arrivato a Venezia con la compagna Lucila Sola.

Venezia: ETHIOPIA Spiritual Imprints

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E’ stata inaugurata l’altro giorno presso l’Abbazia di San Giorgio Maggiore, nello spazio dell’Officina dell’Arte Spirituale, la mostra fotografica ETHIOPIA, Spiritual Imprints dell’artista greca Lizy Manola. La esibizione, ospitata e promossa dalla Benedicti Claustra, ramo onlus della comunità benedettina, si compone di 69 immagini a colori che ritraggono luoghi, persone e oggetti del sacro realizzate dalla fotografa a seguito di frequenti viaggi in Etiopia. Come racconta la stessa Lizy Manola: “le mie immagini tentano di salvaguardare e preservare il sentimento del sacro di un popolo, di una gente…la loro fede, il loro infinito rispetto per ciò che è sacro, la loro gentilezza d’animo”. Alla mostra fa seguito il volume “Ethiopian Highlands”, prodotto dalla raffinata casa editrice Assouline che raccoglie le foto in esposizione e molte altre. La mostra rimarrà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, fino al 20 ottobre 2014 tutti i giorni dalle h.10 alle h.18 escluso il martedì.

 

Digital Venice

Una straordinaria opportunità per approfondire tutti gli aspetti del contesto digitale e cercare nuove soluzioni per stimolare la crescita economica e sociale in Europa attraverso la digitalizzazione. 5 giorni, oltre 100 speaker e più di 30 iniziative, fra eventi, workshops e tavoli di lavoro, per tracciare la mappa dell’agenda digitale in Europa. 12 diverse sedi di incontro e dibattito a Venezia per interagire con policy makers, rappresentanti dell’industria, innovatori ed esperti, per raccogliere idee, esperienze e trovare insieme la strada per costruire l’Europa digitale del futuro. http://www.digitalvenice.eu

Biennale Architettura: Fundamentals

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Sarà aperta al pubblico da sabato 7 giugno a domenica 23 novembre 2014, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la 14. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo Fundamentals, diretta da Rem Koolhaas e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La vernice avrà luogo nei giorni e 6 giugno, la cerimonia di premiazione e di inaugurazione si svolgerà sabato 7 giugno 2014. La Mostra sarà affiancata da 66 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 10 i paesi presenti per la prima voltaCosta d’Avorio, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Kenya, Marocco, Mozambico, Nuova Zelanda e Turchia. Il Padiglione Italia in Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la PaBAAC – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee – è curato quest’anno da Cino Zucchi. Gli Eventi collaterali ufficiali della 14. Mostra Internazionale di Architettura saranno proposti da enti e istituzioni internazionali che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi della città.

L’Arsenale alla Città: dal 25 al 27 aprile 2014

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Tre giorni per scoprire l’Arsenale di Venezia con visite guidate alle architetture, alle aree, ai cantieri, ai laboratori, alle barche tradizionali, mostre, conferenze, lezioni di voga, degustazioni, dimostrazioni di ceramica, attività con i bambini, laboratori di disegno, eventi sportivi, musica. Tutte le attività sono gratuite. La manifestazione è realizzata dal Comune di Venezia e Vela in collaborazione con il Forum Futuro Arsenale, Consorzio Venezia Nuova, La Biennale, Marina Militare e Tethis.

Venezia e Wagner

È in programmazione alla Casa del Cinema a San Stae, venerdì 14 e sabato 15 febbraio (ore 17.30 e 20.30) e venerdì 21 e sabato 22 febbraio (ore 17.30) il documentario “Richard Wagner. Diario veneziano della sinfonia ritrovata” di Gianni Di Capua, prodotto da Lucio Scarpa per la veneziana Kublai Film, realizzato con il sostegno del Fondo per il cinema e l’audiovisivo della Regione del Veneto e qualificato “film d’essai” dalla Commissione per la Cinematografia della Direzione Generale del Cinema del MIBAC.

Il documentario ricostruisce l’esecuzione di una sinfonia giovanile di Richard Wagner creduta smarrita, che il compositore diresse nell’intimità della propria famiglia la sera di Natale del 1882 nel Ridotto del Teatro la Fenice di Venezia. Il “Diario” offre più piani narrativi, in un costante gioco di rimandi testuali tratti dal “Bericht über die Wiederaufführung eines Jugendwerkes” (“Relazione di una Sinfonia giovanile ritrovata”, scritto da Wagner subito dopo l’esecuzione della sinfonia), dai “Tagebücher”, ossia i Diari di Cosima Wagner, e dalla testimonianza di Giuseppe Norlenghi, testimone d’eccezione dello storico allestimento del quale riferirà nel suo saggio biografico “Wagner a Venezia” scritto all’indomani della morte del grande compositore tedesco, avvenuta a Venezia, il 13 febbraio del 1883.

Il “Diario” è stato presentato in luglio al Bayreuther Festispiele e in autunno alla Library  of Congress di Washington, nella serata inaugurale delle iniziative offerte dalla prestigiosa istituzione americana alle celebrazioni del bicentenario della nascita di Verdi e di Wagner e inclusa tra le iniziative promosse dal Ministero degli Esteri per il 2013 – Anno della Cultura italiana negli stati Uniti.

Kublai Film di Venezia ha inteso cogliere nelle celebrazioni del bicentenario della nascita di Richard Wagner, l’occasione di rilevare il rapporto privilegiato creatosi tra il grande compositore tedesco e Venezia, la città che ha più amato soggiornandovi a più riprese e dove vi morirà, il 13 febbraio del 1883.  L’episodio al centro del documentario – per la prima volta portato alla luce – si svolge a Venezia nel dicembre del 1882 e ricostruisce l’esecuzione della Sinfonia in Do, un lavoro giovanile di Wagner creduto smarrito, che il compositore dirige la sera di Natale nell’intimità famigliare. Wagenr si pone alla testa di un’orchestra formata dagli insegnanti e dagli allievi del Liceo Musicale Benedetto Marcello.

Il documentario supera lo sguardo disincantato di una Venezia sopraffatta dall’Epos romantico eterna metafora del decadentismo, risolvendo nella ricerca e nel disvelamento degli indizi di una “creatività” oltre le linee del paesaggio veneziano più noto e che il cinema documentario, come la letteratura, deve poter raccontare.

Il produttore Lucio Scarpa afferma che la motivazione ultima che lo ha spinto a produrre questo documentario è che: “Venezia è una capitale culturale riconosciuta a livello mondiale, ma oggi lo è esclusivamente come vetrina. Qui si viene da tutto il mondo per ammirare le opere prodotte e raccolte nel corso dei secoli, o per importanti mostre e manifestazioni di diversissima natura. Ma da tanto, troppo, tempo manca una produzione culturale cittadina che sappia uscire dai confini.’

Più informazioni: http://wagneravenezia.it/cinema/